Vedi giocare il dritto nel tennis a Federer in televisione e pensi che imparare a giocare in quel modo sia un vero e proprio gioco da ragazzi, vero? Lo so, è ciò che capita solitamente quando si vedono giocare i campioni. Tutto sembra straordinariamente facile per loro, ma, poi, quando provi a entrare in campo tu, la musica cambia completamente.
E qui la domanda ti sorge spontanea, proprio mentre stai giocando: “Ca**o ma a vederlo giocare sembrava così facile! Perché non riesco a farlo anche io? Come posso fare per ottenere sin da subito un dritto perfetto nel tennis?”
Vuoi sapere la risposta? Bè, non tutti possono nascere Roger Federer, anzi, solamente una persona ogni 100 anni ci nasce….
Ma, tralasciando ciò e concentrandosi su quello che puoi fare, sicuramente puoi apprendere segreti interessantissimi dalla bio meccanica del suo dritto da poter ‘incollare’ immediatamente anche sul tuo movimento.
Sei d’accordo?
E’ logico, non diventerai mai Federer e non andrai mai a giocarti la finale dei Championships, ma ti assicuro che otterrai sin da subito dei miglioramenti sbalorditivi sul tuo livello di gioco e, soprattutto, capirai finalmente come migliorare il tuo dritto nel tennis.
Che tipo di miglioramenti?
Ad esempio…. aggiungere 25 km/h al tuo dritto aumentando potenza, profondità e precisione a questo tuo colpo!
Se tutto questo ti ispira e vuoi scoprire come migliorare il dritto nel tennis allora ‘bando alle ciance’ e iniziamo subito!
Il dritto nel tennis alla Federer: Segreto #1 - La fissazione oculare
Il primo segreto per avere il dritto nel tennis alla Federer è un piccolo dettaglio di estrema importanza che balza all’occhio alla maggior parte degli appassionati che ammirano quotidianamente le sue gesta.
E ti sto parlando proprio della fissazione oculare, ovvero, quel particolare del movimento che gli consente di rimanere con gli occhi sul punto dell’impatto anche dopo aver colpito la palla.
Questo particolare tecnico aiuta il giocatore svizzero nel trovare la postura corretta ed il corretto equilibrio su ogni dritto appunto perché, mantenendo lo sguardo fisso su un punto, la testa rimane in linea con il busto e con il tronco garantendo la stabilità ottimale al colpo.
Devi sapere che la testa è la parte più pesante del corpo umano (arriva a raggiungere un peso di quasi 8 kg) e, ruotare la stessa nella direzione del campo durante la fase di impatto, comporta una rotazione preventiva del tronco con perdita di controllo sul colpo.
Un altro motivo per il quale Federer mantiene lo sguardo fisso sul punto d’impatto anche dopo aver colpito la palla è di natura mentale. Infatti, osservare intensamente la palla fino a vederne i dettagli aiuta il giocatore a mantenere il focus nel ‘qui ed ora’: l’attimo presente che realmente conta.
Dimmi la verità…. quante volte ti è capitato di impattare la palla e di dirigere subito lo sguardo dall’altra parte del campo per vedere se è andata dentro o fuori? Immagino che questo ti capiti quasi ad ogni colpo.
Ecco, è proprio questo il motivo per il quale è davvero di fondamentale importanza continuare a fissare il punto d’impatto anche dopo aver colpito.
E’ una sorta di ‘scarico di responsabilità’, del fidarsi del nostro movimento senza tenere sempre sotto controllo qualsiasi cosa del nostro tennis, abbandonando per un attimo la mente razionale.
Quando ‘stacchi la mente’, non ti pre-occupi di dove andrà a finire la palla, hai fiducia nel tuo gesto tecnico e…. permetti che accada.
Prova ad analizzare per un istante l’etimologia della parola pre-occuparsi. Pre-occuparsi significa occuparsi prima. Il che significa che, molto spesso, ti ‘saltano’ per la mente dubbi o problemi prima che questi accadano realmente.
Non mi sembra il modo migliore per trasformare il tuo dritto…. non trovi?
Anche perché se parti già prevenuto, tutto quello che capiterà da quel momento in avanti sarà solo un vero e completo disastro!
Ed ecco perché Roger rimane lì, fermo e si ‘gusta’ la palla come nessun altro giocatore al mondo è in grado di fare.
In quel preciso istante, Roger abbandona completamente la componente razionale della propria mente e si lascia trasportare dal suo incantevole gesto tecnico.
Provare per credere.
Il dritto nel tennis alla Federer: Segreto #2 - La decontrazione muscolare
Il secondo segreto del super-dritto del giocatore elvetico è, senza dubbio, la quantità di decontrazione muscolare impiegata nello swing. Roger muove solamente i muscoli che contano, nel modo e nel momento più opportuno. La sua coordinazione inter e intra muscolare è arrivata a livelli di perfezione tali che potrebbe colpire una serie infinita di dritti da fermo quasi senza fare fatica e a velocità supersoniche.
E tutto questo accade perché ha imparato sin da subito a generare energia utilizzando l’intera catena cinetica in in successione scandita e ordinata nel tempo.
In poche parole, Roger attiva prima i muscoli grandi del corpo (gambe e tronco) che sono anche quelli che si muovono più lentamente per poi generare velocità con le leve brevi dello stesso (spalla, braccio, avambraccio e mano) che sono quelle che si muovono più rapidamente.
E, in questa successione armonica del colpo, sembra quasi che il suo corpo fluttui nell’aria come un ballerino con la racchetta in mano.
Ricorda: per far ‘scorrere’ il tuo dritto nel tennis come non hai mai fatto prima e per prevenire il rischio di seri infortuni hai bisogno di muovere l’intera catena cinetica generando energia con i segmenti corporei interessati in maniera progressiva e ordinata nel tempo.
Ad esempio: se spingi solo con le gambe ma arresti l’azione degli arti superiori il tuo dritto partirà dritto per dritto sulle recinzioni di fondo campo con un finale bloccato. E il rischio è appunto l’insorgere di dolori tendinei a spalla, gomito e polso.
Il dritto nel tennis alla Federer: Segreto #3 - La flessione palmare
Una conseguenza del dritto in completa decontrazione muscolare è la flessione palmare della mano, altro elemento essenziale che Roger esegue alla perfezione.
Per flessione palmare intendo quella ‘gobbetta’ sul polso che si viene a creare al termine del movimento sulla seconda fase di finale indice di estrema decontrazione muscolare.
Questo particolare tecnico indica che la mano ha ceduto correttamente tutta l’energia sulla palla attuando una flessione ulnare (verso il mignolo) e radiale (verso il pollice) garantendo una buona componente di top spin, prima di terminare in completa decontrazione (flessione palmare) sulla seconda fase di finale.
Per farti comprendere quanto sia importante il ruolo della mano sul tuo dritto nel tennis devi sapere che l’energia generata da questo piccolo segmento rappresenta il 20% dei segmenti muscolari interessati. Davvero tanta roba, non credi? Soprattutto se paragoniamo l’energia generata dall’anca o dalle gambe (20% e 30% rispettivamente) che sono muscoli ben più grandi della mano.
Tutto questo per dirti che puoi eseguire in maniera tecnicamente perfetta l’intero movimento ma, se al termine dello stesso non impari ad utilizzare la mano, il tuo dritto non sarà mai potente come un cannone.
Togliere la forza sulle ultime due dita della mano (mignolo e anulare) è il modo migliore per sentire il peso della racchetta sulla punta ed avvertire quella sensazione di rilascio muscolare che ti consentirà di ‘spaccare la palla a metà’ e di lasciare il tuo avversario ‘di sasso’ ad ogni tuo dritto colpito.
Il dritto nel tennis alla Federer: Segreto #4 - L' avambraccio 'scarico'
Ultimo segreto di oggi, ma non per ordine d’importanza, è appunto quello dell’avambraccio ‘scarico’ durante la fase di accelerazione del movimento.
E anche questo piccolo segreto deriva dalla grandissima decontrazione muscolare che il giocatore svizzero ha nel suo dritto.
Infatti, a differenza del 98% di appassionati che rivolgono il piatto corde verso le recinzioni laterali del campo mantenendo la mano in completa contrazione muscolare e impedendo il racket drop, con questo segreto, l’assetto braccio-racchetta è libero di scendere sotto al livello della palla producendo uno swing più verticale con conseguente complessità di palla.
Come puoi notare dalla foto, l’avambraccio di Roger è in pronazione e le corde ‘guardano’ verso il terreno. Grazie a questo particolare il range articolare è massimo e la frustata generata sulla palla sarà di gran lunga maggiore.
Il mio consiglio, quindi, è quello di alleggerire la tensione sulla mano durante la fase di accelerazione, lasciando cadere bene la punta della racchetta sotto alla palla e ponendo il palmo della mano verso il basso proprio come se palleggiassi con le corde verso terra.
In questo modo, arriverai al momento dell’impatto con il piatto corde leggermente inclinato verso il basso, diminuendo il momento d’inerzia e creando i presupposti per un accelerazione del braccio di gran lunga maggiore.

Molto bene! Anche oggi siamo arrivati al termine di questo articolo dove abbiamo visto insieme davvero tantissime cose interessantissime e soprattutto pratiche per migliorare il tuo dritto nel tennis sin da subito!
Da parte mia ti ringrazio per aver letto questo articolo ‘il dritto nel tennis alla Federer 🙂 e sono certo che, se metterai insieme questi quattro segreti incollandoli sul tuo dritto, riuscirai a giocare un dritto come non hai mai fatto prima!
Se desideri ricevere qualche chiarimento o hai qualche dubbio riguardo questo argomento puoi commentare qui in basso, prometto di risponderti nel più breve tempo possibile!
Nel frattempo ti auguro tutto il meglio e come sempre….
Play Tennis with Passion!
Tiziano
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